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NUOVO ANNO

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friuli venezia giulia la mia regione

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martedì 30 dicembre 2025

NUOVO ANNO

 


 Nuovo anno di Madre Teresa di Calcutta

Cosa posso dirvi per aiutarvi a vivere meglio in questo anno?
Sorridetevi
gli uni gli altri;
sorridete a vostra moglie
a vostro marito
ai vostri figli
alle persone con le quali lavorate
a chi vi comanda;
sorridetevi a vicenda;
questo vi aiuterà a crescere nell’amore
perché il sorriso è il frutto dell’amore.

************

buon anno a tutti


 Lingue minoritarie del FVG

linealantern

Bon an (friulano)- Srečno novo leto (sloveno)

 Ein gutes neues Jahr (tedesco)


domenica 28 dicembre 2025


 ADESSO BASTA TUTTO IL MONDO VUOLE LA

PACE!

La costante bizzarra e i treni passati e persi

 

Laze

C’è stata la prima repubblica, il bipolarismo, il populismo. Oggi, guardando a quanto accaduto in questo 2025, siamo alla bizzarria. Il rovesciamento dei campi geopolitici, il consenso costruito sull’insicurezza e sull’immigrazione (binomio inscindibile in una narrazione che esclude le classi sociali) da chi è chiamato da anni a gestire sicurezza e immigrazione. 

In mezzo a questi paradossi in rapidissimo movimento su cui si fonda l’azione politica dei nostri giorni, le Valli del Natisone sono una costante. Bizzarra, dirà qualcuno, ma ben inserita nello spirito del tempo corrente. Quando abbiamo scritto dell’intenzione – seria – dei sindaci di Grimacco e Drenchia di fondere due Comuni, 380 anime in tutto, in fondo tutti sapevamo sarebbe stato molto difficile che il progetto andasse in porto. Si è detto del campanilismo, si è detto della perdita di identità, si è parlato di bilanci ingessati, di crisi del personale, di crisi di coscienza dei consiglieri chiamati a votare. Tutte cose più o meno ragionevoli o comprensibili. 

Il punto fermo da queste parti, però, è sempre lo stesso. La disgregazione sociale. In un passaggio così delicato, accanto alle argomentazioni di cui sopra, sono emersi personalismi, ripicche, ambizioni. Maggioranze e opposizioni che si dividono, fra loro e al proprio interno. Fazioni politiche che continuano a guardarsi in cagnesco. Mentre attorno, rapidamente, le identità spariscono, assieme alle persone. In fondo, la mancata fusione fa il paio con la mancata aggregazione dei servizi nella Comunità di montagna. Con l’ostilità per le funzioni da condividere nelle precedenti Uti. Con le decine di strategie di sviluppo avviate. Intanto coi treni passati e persi ci si può riempire un’enciclopedia. Il prossimo passa il 17 gennaio per Kobarid, si chiama Gect. Ecco, bisognerebbe metterla da parte, questa bizzarria, per una volta. O a guidarlo saranno i Comuni della Slovenia e Cividale. Con i passeggeri valligiani a scannarsi nel mezzo.

(a.b.) dal Novi Matajur

Proverbio friulano

 


Il proverbio friulano

A Nadal un pît di gjal, al prin dal an un pît di cjan e ae Pifan^ę un pît di strie.
A Natale le giornate si allungano di un piede di gallo, al primo dell’anno di un piede di cane e all’Epifania (6 gennaio) di un piede di strega

giovedì 25 dicembre 2025

PROVERBIO FRIULANO


 Il proverbio friulano

Vert di Nadal, blanc di Pasche; blanc di Nadal, vert di Pasche. Verde [bel tempo] a Natale, bianco [neve] a Pasqua; bianco [neve] a Natale, verde [bel tempo] a Pasqua
da Vita nei campi

AUGURI a tutti i miei lettori

 



BON NADAL-VESEL BOŽIČ-Frohe Weihnachten



mercoledì 24 dicembre 2025

Natale-Nadal-Božič-Weihnachten

 

Quando ero molto piccola non compravamo le palline di vetro per l’albero,ma lo addobbavamo con biscotti,caramelle,arance.Il 25 recitavo la poesia


Notte di Natale di Renzo Pezzani

Porti ognuno il suo cuore,
il suo cuore come un agnello.
Se incontra un lupo lo chiami fratello,
se incontra un povero, quegli è il Signore.

Andiamo dunque, che l’ora è propizia.
notti d’angeli s’è fatta ormai.
Sotto la neve dan fiori i rosai.
Ecco la stella natalizia.
Non fu mai vista più chiara stella
sul campanile del nostro paese.
La più povera delle chiese
fa sentire la campanella.
Una campana così contenta
che non è cuore che non la senta.

 dal web



Poesia di Pasternak

 

Natale ortodosso  7 gennaio

Una stella sulla strada di Betlemme

Era inverno
e soffiava il vento della steppa.
Freddo aveva il neonato nella grotta
sul pendio del colle.
L’alito del bue lo riscaldava.

Animali domestici stavano nella grotta.
Sulla culla vagava un tiepido vapore.
Dalle rupi guardavano
assonnati i pastori
gli spazi della mezzanotte.

E lì accanto, sconosciuta prima d’allora,
più modesta di un lucignolo
alla finestrella di un capanno,
tremava una stella
sulla strada di Betlemme.

LA LEGGENDA DELLA STELLA DI NATALE)

 


LA LEGGENDA DELLA STELLA DI NATALE 🎄

In un piccolo villaggio messicano viveva una bambina di nome Altea. Giunse la notte di Natale e tutti andarono in chiesa con un piccolo dono per Gesù. Solo Altea rimase a casa perché non aveva nulla da donargli, quando all’improvviso le apparve un Angelo. “Perché sei così triste?”
chiese l’Angelo alla bambina. “Perché non ho nulla da portare a Gesù!” rispose Altea. Allora l’angelo le disse:
“Tu hai una cosa molto importante da donare a Gesù: il tuo amore. Raccogli le frasche che crescono ai bordi della strada e portale in chiesa. Vedrai, il tuo dono sarà il più bello”. Altea fece come le aveva detto l’Angelo, andò in chiesa e depose un mazzo di frasche davanti all’altare. Mentre la bambina pregava le frasche si trasformarono in una pianta meravigliosa con foglie verdi e rosse: era nata la Stella di Natale.

(web)

lunedì 22 dicembre 2025

PAROLE DELLA SETTIMANA

 


Venticinque letti erano stati ricavati all’interno di un’ex trattoria, trasformata di fatto in un alloggio abusivo. È quanto ha scoperto la Polizia di Stato di Udine a San Giovanni al Natisone, durante un controllo effettuato ieri pomeriggio.

L’intervento è scattato in seguito alle segnalazioni di un insolito via vai notturno di cittadini stranieri da un edificio di via Roma. All’interno dello stabile, chiuso da anni come attività di ristorazione, gli agenti hanno accertato la presenza di dieci camere distribuite su due piani, con 25 posti letto utilizzati. Le condizioni igienico-sanitarie sono apparse precarie.

Durante il controllo sono stati identificati tredici cittadini extracomunitari, tutti regolarmente soggiornanti in Italia, ma nessuno di loro residente o domiciliato ufficialmente nell’immobile. La Questura ha quindi interessato gli uffici del Comune per verificare l’agibilità della struttura. Sono in corso ulteriori accertamenti sulle eventuali comunicazioni di ospitalità o cessione di fabbricato.


Capodanno, vietati i brindisi nell’area della festa di Udine

Il Comune emetterà un'ordinanza anti alcol, vetro e petardi nelle aree pubbliche: maxi piano di sicurezza per il veglione di piazza Primo Maggio

 Va a trovare il fratello e lo trova riverso a terra in casa senza vita, probabilmente a causa di un infarto, mentre è attorniato dai suoi cani affamati. E’ successo a Resia: a morire è stato Flavio Micelli, 66 anni, ex forestale. Viveva da solo nella sua casa di località Tigo: l’ipotesi è che fosse morto da diversi giorni, viste le condizioni di deperimento fisico dei suoi cani. Sul corpo dell’uomo verrà svolta un’autopsia, che dovrà chiarire non solo le ragioni del decesso, ma anche se i suoi animali a causa della fame lo abbiano morso.

Sconvolta la comunità, dove Micelli era molto conosciuto: la sua famiglia aveva gestito lo storico mulino sul torrente Resia.

Flavio Micelli, che non era sposato, lascia i tre fratelli e i nipoti.

BUON NATALE

 


BUON LUNEDI'

 

elleboro

domenica 21 dicembre 2025

Chiesetta di sant'Anna di Sella Carnizza (Resia)


 E' tradizione andare in pellegrinaggio alla chiesetta di Sella Carnizza il primo sabato di giugno per la festa di sant'Anna.Al suo interno la Madonnina col Bambino. Si racconta che era stata portata per l'inverno a Lischiazze,ma che il giorno dopo non c'era più,sulla neve c'erano piccole orme e si ritrovò la statua di nuovo nella chiesetta.

sabato 20 dicembre 2025

UN TEMPO A NATALE

 

UN TEMPO A NATALE

 Una persona anziana mi ha raccontato come si festeggiava una volta  il Natale e le altre feste a casa sua. La sua mamma era molto impegnata nella stalla, tanti figli e parenti ai quali pensare.Quello che ha impresso chiaramente sono tutte le messe alle quali doveva partecipare,anche a fare il chierichetto.Il giorno di Natale /Božič sul spolert c'era sempre il brodo di gallina ,la mamma apriva qualche vaso di verdure messe sotto aceto,preparava la "paača" un pane di mais cotto sotto alla cenere e i grandi bevevano un bicchiere di vino nero "american".Sua sorella, che era la maggiore, se il papà portava dal bosco un abete/brina o qualche pianta di ginepro lo addobbava con mele,caramelle,biscotti,mandarini,ma non durava integro fino a Natale.Non c'era usanza di fare regali ai bambini,al massimo noci-kulini ,nocciole-liešniki.


Kaj smo jedli dan bot za Božič Cosa si mangiava un tempo per Natale

Dan bot po majši polnočni ,smo jedli tripe bokinove ali od ovce tou kropu za se ogrieti,ker tou cjerkui ni bluo horkuo.
Un tempo,dopo la messa di mezzanotte,si mangiava le trippe di manzo o di pecora in brodo per scaldarsi,perchè in chiesa faceva freddo.

Le trippe (mulice) di nonna Maria
Ingredienti:
500 gr di trippe,sajin(strutto)1 cipolla (čebula),1 strok di luk (spicchio di aglio),1 carota (koranj),sedano,formaggio vecchio grattugiato,brodo (krop),sale e pepe.
Preparazione:
lessare le trippe per 4 ore se di manzo,tagliarle a listarelle,preparare un soffritto con  strutto, cipolla,sedano e carota tagliata a pezzettini e l'aglio.Soffriggere le trippe mescolandole accuratamente per circa 10 minuti,aggiungere il brodo e far bollire a fuoco lento fino a completa cottura di tutti gli ingredienti,alla fine aggiungere il formaggio grattugiato.
immagine da google

La paača di nonna Maria
La paača è un cibo povero della Terska dolina ormai dimenticato e si cucinava sotto la brace.Era dolce o salato e poteva avere anche un ripieno a seconda della stagione.
Per Natale lo si faceva dolce col ripieno di noci(kulini),nocciole (liešniki) e castagne (kostanji).

Ricetta 
Fare un impasto con 400 gr di farina di mais e di frumento,miele o zucchero,burro o strutto,latte tiepido o panna (smetana) ,2 uova,sale e lievito.
Fare una sfoglia di 4sottile,mettere il ripieno di noci o nocciole o castagne lessate tritate,1 uovo,grappa e zucchero.Arrotolare come un salsicciotto e spennellarlo con l'uovo sbattuto.
Nonna Maria quando lo cucinava sotto alla brace lo avvolgeva nelle foglie di castagno.
Infornare a 190° e cuocere per 50 minuti.
E' ottima per colazione.

spolert costruito con i mattoni si trovava in ogni cucina
 http://ilfogolar.blogspot.it/2011/11/polenta-di-lidia.html
Per Natale tiravano il collo a una vecchia gallina e facevano il brodo.La carne si mangiava raramente,solo per le feste religiose, per la sagra e per le partorienti.
Le verdure erano le solite invernali,patate,fagioli,rape,carote e verze.
I bambini mangiavano noci,nocciole,castagne secche e mele,chi aveva soldi comprava mandarini.
da google

ASPETTANDO NATALE


 

venerdì 19 dicembre 2025

Buon Natale! Vesel Božič! Bon Nadâl!

 


Buon Natale! Vesel Božič! Bon Nadâl!

buon venerdì

 


lunedì 15 dicembre 2025

citazione famosa

 



  • La vita è come andare in bicicletta. Per mantenere l’equilibrio, devi continuare a muoverti. (Albert Einstein)

DICEMBRE

 


CARLO MICHELSTAEDTER

DICEMBRE

Scende e sale senza posa
nebbia e pioggia greve e scura,
nella nebbia la natura
si distende accidiosa.

Goccia, goccia lieve chiara
va sicura al suo destin
scende e spera, e vanno a gara
altre gocce senza fin.

Giù l'attende terra molle
dove all'altre unita va
a formar le pozze putride
per i campi e le città.

Nella pozza riflettete
gocce unite in società
grigio in grigio terra e cielo
per i campi e le città.

Ma la noia il disinganno
fa le gocce sollevar
ed il bene che non sanno
van col vento a ricercar.

Dalle pozze dalle valli
sale il velo e in alto va,
non ha forma né colore
l'affannosa umidità.

Nella nebbia la natura
si distende accidiosa,
scende e sale senza posa
pioggia e nebbia fastidiosa.

(da Scritti, 1912)

MANDI

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saluti friulani

scarpez

scarpez
calzature fiulane tipiche di un tempo

Regeni

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In questo blog parlerò della Benečija (Slavia veneta o Beneška Slovenija) dove un tempo si parlava lo sloveno e ora sta scomparendo.Spero che l'argomento sia di vostro interesse.

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