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Nuovo anno di Madre Teresa di Calcutta Cosa posso dirvi per aiutarvi a vivere meglio in questo anno? Sorridetevi gli uni gli altri; sor...
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| Penelope ♥ |
“Sono qui per spiegare quanto è ipocrita il mondo che si esalta per un chirurgo che sostituisce un cuore con un altro, e poi accetta che migliaia di creature giovani, col cuore a posto, vengano mandati a morire, come vacche al macello, per la bandiera.” Oriana Fallaci
Quest'anno Natale
mi ha fatto un bel dono,
un dono speciale.
Mi ha dato allegria,
canzoni cantate
in gran compagnia.
Mi ha dato pensieri.
parole, sorrisi
di amici sinceri.
Dei vecchi regali
non voglio più niente.
A ogni Natale
io voglio la gente.
dal Canto delle sirene
.
Un dono speciale – come il poeta bresciano Roberto Piumini – è quello che vi auguro di trovare oggi, nel giorno di Natale: gli affetti, l’allegria, la gioia di ritrovarsi attorno alla tavola da pranzo a raccontarsi, a giocare, a mangiare dolcetti, a bere liquori, a ridere, a commuoversi anche pensando a chi non c’è più. Insomma, Natale…
Savogna (Sauodnja in dialetto sloveno locale, Sovodnje in slovenoSavògne in friulano) è un comune italiano di 347 abitanti del Friuli-Venezia Giulia.Savogna ( in sloveno : Sovodnje , localmente Sauodnja ; in friulano : Savogne ) è un comune italiano di 1.400 abitanti della provincia di Udine, in Friuli-Venezia Giulia , situato a circa 60 chilometri (37 miglia) a nord-ovest di Trieste e a circa 25 chilometri (16 miglia) a nord-est di Udine , al confine con la Slovenia.
Le località di Savogna includono: Barza/ Barca , Blasin/ Blažin , Brizza di Sopra/ Gorenje Barca , Brizza di Sotto/ Dolenje Barca , Cepletischis/ Čeplešišče , Crisnaro/ Kranjac , Dus/ Duš , Fletta/ Fleta , Franz/ Franci , Gabrovizza/ Gabruca , Iellina/ Jelina , Ieronizza/ Jeronišče , Losaz/ Ložac , Masseris/ Mašera , Montemaggiore/ Matajur , Pechinie di Sopra/ Gorenje Pečnije , Pechinie di Sotto/ Dolenje Pečnije , Podar, Poodoreg/ Podorieh , Polava, Savogna/ Sauodnja , Stefenig/ Stiefinči , Stermizza/ Starmica , Tercimonte/ Tarčmun .
Al 31 dicembre 2011, aveva una popolazione di 490 abitanti e una superficie di 22,1 chilometri quadrati (8,5 miglia quadrate). [ 3 ] Secondo il censimento del 1971, il 77,2% della popolazione è sloveno .
Savogna confina con i seguenti comuni: Caporetto (Slovenia), Grimacco , Pulfero , San Leonardo , San Pietro al Natisone .
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| Pechinie |
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| chiesa di San Michele |
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| Gubana dolce tipico delle Valli del Natisone |
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| Panettone |
Ha una forma a cupola, che si estende da una base cilindrica ed è solitamente alta circa 12-15 cm (4,7–5,9 pollici) per un panettone del peso di 1 kg (2,2 libbre). Possono essere utilizzate altre basi, come ad esempio un ottagono, oppure un tronco con sezione a stella più comune al pandoro. Viene prodotto durante un lungo processo che prevede la stagionatura dell'impasto, che è acido, simile al lievito madre. Il solo processo di lievitazione richiede diversi giorni, conferendo alla torta le sue caratteristiche distintive. Contiene canditi di alcuni agrumi come: arancia, cedro e scorza di limone, così come l'uvetta, che viene aggiunta secca e non ammollata. Viene servito a spicchi, tagliato verticalmente, e accompagnato da bevande calde dolci o da un vino dolce, come l'Asti o il Moscato d'Asti. In alcune regioni d'Italia viene servito con crema al mascarpone, una crema ottenuta unendo uova, mascarpone e un liquore dolce. Sono disponibili altre varianti, come il panettone semplice o con cioccolato.
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| Pandoro Il pandoro è un pane dolce italiano, originario di Verona e tradizionalmente consumato durante il periodo natalizio. Viene spesso servito spolverato con zucchero a velo all'odore di vaniglia, in modo da farlo assomigliare alle cime delle Alpi innevate durante il Natale. È uno dei dolci natalizi più tipici in Italia. Il suo nome e le sue origini sono da attribuire a Domenico Melegatti. A casa mia mangiamo la GUBANA |
Dentro una serra professionale: come funzionano davvero
di Alessandro Squizzato
Una serra professionale moderna non ha nulla a che vedere con le strutture hobbistiche che molti immaginano. E’ un ambiente controllato in ogni dettaglio, dove temperatura, umidità, luce e irrigazione vengono regolati in modo preciso e costante. Per molti è un mondo misterioso, ma per chi ci lavora ogni giorno è una macchina delicata, complessa e affascinante.
Un altro aspetto fondamentale è la gestione dell’umidità e il ricambio d’aria. Per chi non conosce il settore, sorprende scoprire che buona parte dei problemi, dalle muffe ai parassiti, nasce da microclimi sbagliati, non dai prodotti utilizzati o dalle irrigazioni. I ventilatori orizzontali muovono l’aria costantemente, evitando i ristagni che favoriscono le malattie. Le finestre automatiche si aprono solo di qualche centimetro per stabilizzare temperatura e umidità. In estate i sistemi di nebulizzazione raffrescano l’ambiente: l’obiettivo non è bagnare, ma modulare il clima.
Poi c’è uno degli aspetti più affascinanti: l’irrigazione professionale. Niente annaffiatoi, niente irrigazioni a calendario. Si bagna all’occorrenza. In serra si lavora con subirrigazione, flusso e riflusso, drenaggi controllati e fertirrigazione precisa. L’acqua porta anche il nutrimento, e dosarla male significa fare danni enormi. L’acqua in serra non si dà “a occhio”: si dosa come in un laboratorio.
Infine, la gestione della difesa fitosanitaria. Non esiste più il concetto di “trattamento a calendario”. Oggi una serra professionale usa monitoraggi continui, trappole cromotropiche, insetti utili, prodotti a basso impatto e rotazioni severe delle molecole chimiche. Ogni intervento è ragionato: non si spruzza a caso, si interviene quando serve, dove serve e come serve. Il floricoltore moderno non combatte contro la natura, ma lavora insieme a essa, controllando gli equilibri.
Le serre professionali moderne sono molto più simili a laboratori viventi che a semplici strutture agricole. Una serra professionale vive e respira, e il lavoro di chi la gestisce è mantenerla in equilibrio, ogni giorno, ogni ora.
da vita nei campi
Io faccio il Presepio di foglie di mais e voi?
L'albero di Natale è un simbolo allestito in casa o in luoghi pubblici durante il periodo natalizio, solitamente una conifera sempreverde, come un abete naturale o artificiale, che viene decorata con luci natalizie, palline, festoni, fiocchi e spesso una stella (che si ispira alla stella di Betlemme in cima. Originario della Germania e associato a san Bonifacio è una delle più diffuse usanze della celebrazione del Natale in molti paesi. Un tempo l'albero era sempre di origine naturale, di solito un piccolo abete che veniva tagliato nel bosco e portato in casa come addobbo natalizio. In epoca industriale iniziarono il commercio degli abeti coltivati e degli abeti di materiale plastico, in vari formati e colori
L'immagine dell'albero come simbolo dell'axis mundi che collega il Cielo supremo sede della Divinità (specificamente la stella polare) e la Terra, ha origini molto antiche e trova riscontri in diverse religioni.
Vedete là nel cielo, in quel piccolo sole
d’inverno tra le nebbie, un ricordo del sole?
Come la luna guarda e si lascia guardare.
Milano a mezzogiorno è già crepuscolare.
E gli alberi anneriti in quel freddo d'argento
hanno rami gentili, a tratti passa il vento,
un vento senza voce, a poco a poco imbruna.
Solo il piccolo sole come una grande luna.
Così il Duomo fiorito di grigio e di lichene
appare nelle nebbie delle notti serene.